sabato 10 gennaio 2004
ROVERETO VALLAGARINA |
Operaio al lavoro alla Filtrona |
Nel
mirino la sinistra che ha permesso la privatizzazione
Attacchi da Comunisti, An e Patt: «E' tardi
presentare adesso interrogazioni parlamentari»
ROVERETO. L'esplosione improvvisa del caso Filtrona ha scatenato anche il
dibattito politico. E nel mirino è finita quella Sinistra che oggi si straccia
le vesti contro il colpo di mano delle multinazionali, ma che non può esimersi
dall'assumersi parte della responsabilità della privatizzazione all'orgine di
questi problemi. E l'attacco arriva da tutte le parti. Il Patt di Carla
Tomasoni e Federico Masera chiama in causa esplicitamente «le gravissime
responsabilità della Cgil e della Sinistra nell'appoggiare operazioni
tutt'altro che trasparenti nella loro evoluzione e nei loro obiettivi. Le
interpellanze parlamentari che ora fa la sinistra sono semplicemente fumo negli
occhi. La delegazione romana dovrebbe invece muoversi con vigore e ottenere un
incontro con Filtrona».
Anche i Comunisti Italiani attaccano una certa sinistra. «Vale la pena di
ricordare che sia la Filtrati, oggi direttamente in causa, sia la Aticarta e la
Manifattura Tabacchi che seguiranno, erano o interamente pubbliche o a
partecipazione statale, fatto che permetteva di insistere su una loro funzione
sociale. Poi in ossequio alla nuova religione che solo il privato fa rendere
bene le aziende si è pensato di privatizzarle. Si diceva che costavano, che lo
Stato non è un buon imprenditore. Anche a Sinistra si è ceduto a questa
impostazione. Non si è mai pensato a quanto costavano in contributi,
agevolazioni, incentivi, primarie aziende private, come la Fiat per esempio.
Cirio e Parmalat ci dicono oggi quanto costano alla collettività aziende che
pure possono avere la parte produttiva sana».
E ovviamente gli attacchi arrivano anche da destra, da Claudio Civettini di An.
«Il vero problema non sono queste situazioni gravissime, ma l'atteggiamento
politicamente inqualificabile di un governo trentino e uno roveretano che rincorrono
continuamente tali situazioni, senza essere protagonisti di un progetto e senza
anticipare, dunque conoscere, le mosse di questi mostri che a Rovereto hanno
lasciato solo macerie! Dunque, vergogna per come per la terza volta,
quest'Ulivo casereccio ha gestito le situazioni! Vergogna per come due sindaci
consecutivamente hanno politicamente subito apparentemente ignari, il
fallimento del polo fumo! Ai sindacati poi, un'appunto, per denunciare com'è
risibile il loro stupore allorquando giudicano il ruolo delle multinazionali
che - scoperta di giornata - "mirerebbero solo ai profitti trattando i
dipendenti semplicemente come merci"! Ma scherziamo?! Non lo sapevano
prima che questa è la mission pura delle multinazionali?».