domenica 11 gennaio 2004

 

 ROVERETO VALLAGARINA

 

 


Sulla chiusura della Filtrona ora lo scontro si è trasferito sul piano politico alla ricerca di responsabilità che nessuno ha intenzione di assumersi

In vista dell'incontro di domani, si infiamma lo scontro politico. Michelini: «Bisognava vendere a un gruppo italiano»
Filtrona, Boato attacca il centrodestra
Il deputato accusa i colleghi della Cdl: «Responsabili di omissione»

e.p.

TRENTO. Filtrona, scocca l'ora delle accuse fra i politici: «C'è una responsabilità per omissione dei parlamentari trentini del centrodestra», attacca il deputato Marco Boato, che ieri ha presentato l'interpellanza dell'Ulivo sulla chiusura dello stabilimento. «Bisognava vendere a un gruppo italiano», sostiene il senatore Renzo Michelini.
Il clima si surriscalda, anche sul piano politico, in vista della riunione di domani pomeriggio, alle 15, al «Bic» di Rovereto, con l'assessore provinciale all'industria Marco Benedetti, il sindaco Roberto Maffei e i due parlamentari del collegio, Boato e Michelini. Questi ultimi, insieme ai colleghi dell'Ulivo Beppe Detomas, Mauro Betta, Gigi Olivieri e Giovanni Kessler, hanno parlato del caso-Filtrona nel corso di una conferenza stampa, svoltasi ieri mattina a Trento, per fare il punto sulla legge finanziaria e sugli altri argomenti dell'attualità politica locale.
Inevitabile tornare sui 139 licenziamenti nella fabbrica roveretana che produce filtri per sigarette. E Boato e Michelini si sono voluti togliere un po' di sassolini dalle scarpe. Letti in questi giorni gli attacchi venuti dagli avversari politici (Civettini, Tomasoni e Masera, per citare gli ultimi) hanno restituito con gli interessi.
«Tre anni fa Alleanza nazionale strombazzava l'imminente chiusura del polo-fumo di Rovereto - ha ricordato Boato -. Di fronte a questi proclami da uccelli del malaugurio, noi ci siamo attivati e abbiamo fatto tutto quello che potevamo, scongiurando la chiusura. Tre anni dopo, con loro al governo a Roma, non sta succedendo esattamente la stessa cosa. Oggi sento il silenzio assoluto di chi allora gongolava. Attribuisco ai parlamentari trentini del centrodestra - ha concluso il presidente dei Verdi del Trentino - almeno una responsabilità per omissione».
Michelini non ci sta, per parte sua, a ridurre la questione nei termini di uno sbaglio, fatto a suo tempo dai governi dell'Ulivo, nel voler procedere con le privatizzazioni: «Qui non si tratta di discutere dei massimi sistemi economici - ha detto ieri mattina a Trento il senatore del gruppo delle Autonomie - ma di dire se c'è o meno un governo dell'economia in Italia. Io dico che se lo stabilimento fosse stato venduto ad un gruppo italiano e non alla Filtrona oggi non ci troveremmo in queste condizioni».