PROTOCOLLO D’INTESA GOVERNO-SINDACATI
Il Governo e le sottoscritte organizzazioni sindacali, all’esito di
un proficuo confronto, hanno concordato quanto segue:
1. La stagione negoziale 2002-2005 per il personale delle
amministrazioni di cui all’art. 1, co. 2, e 3, co.1, del d.lgs. 165/2001, dovrà
confermare integralmente i contenuti del
protocollo Governo-Sindacati sulla politica dei redditi del 23/7/1993,
l’impianto contrattuale, nonché il sistema di relazioni sindacali
complessivamente definito con il decreto legislativo 165/2001 e con i CCNL.
2. Per quanto, inoltre, concerne gli obiettivi della stagione
negoziale 2002-2003, le Parti concordano sulla necessità di difendere, secondo
i criteri richiamati al punto 1, il potere d’acquisto delle retribuzioni con il
contratto nazionale e sull’opportunità di destinare,
con i criteri definiti dai CCNL, una
quota delle risorse finanziarie all’incentivazione dell’efficienza del servizio
e della produttività.
3. Le Parti riaffermano lo spirito e i contenuti delle riforme che,
attraverso la "contrattazione" dei rapporti di lavoro, l’introduzione
di logiche e criteri condivisi nei contratti basati sulla responsabilità e
l’efficacia del funzionamento delle amministrazioni pubbliche, la distinzione
tra funzioni di indirizzo degli organi politici e funzioni di amministrazione
concreta e di gestione dei dirigenti hanno mirato a promuovere una maggiore
efficienza, economicità ed efficacia delle pubbliche amministrazioni.
In tale spirito, le Parti riaffermano il carattere centrale e
irrinunciabile di una chiara ripartizione di ambiti tra legge e atti
pubblicistici, da un lato, e contrattazione collettiva e sistema di relazioni
sindacali, integrato da altre forme di partecipazione sindacale, dall’altro
lato, secondo le linee generali che si sono consolidate con il d.lgs. 165 e con
i contratti collettivi.
Coerentemente con quanto sottolineato al punto 3, il Governo si
impegna a conformare la propria attività al rispetto di quanto previsto
dall’art. 2, c. 2, del d.lgs. 165/2001, attualmente in vigore, che afferma la prevalenza della contrattazione rispetto
alle disposizioni di legge, fatte salve le riserve di legge stabilite dallo
stesso decreto legislativo. Pertanto, il Governo si impegna, anche nel rapporto
con il Parlamento, ad evitare che si producano interventi in ambiti di
competenza della contrattazione. L’impegno ribadito con il presente protocollo
sarà altresì sottolineato per quanto concerne il Governo, in una direttiva del
Presidente del Consiglio a tutti i Ministri da formalizzare con apposito atto
da rendere pubblico nelle forme di rito.
4. In particolare, e per le prospettive immediate, il Governo si
impegna a perseguire il sopra detto criterio di riparto degli ambiti di
competenza legislativa e contrattuale dell’ulteriore corso dell’iter
legislativo del disegno di legge di riforma della dirigenza statale,
modificando quanto in quel disegno di legge confligge con ciò che è contenuto
nel presente protocollo ed in particolare confermando pienamente il ruolo ed i
contenuti del contratto collettivo vigente nei vari aspetti di garanzia per le
due fasce. Le parti concordano, ferme restando le attuali norme sulla
rappresentanza, che la disciplina dell’area della vicedirigenza e di quella dei
professionisti e ogni altra iniziativa riguardante gli inquadramenti del
personale sono di competenza della contrattazione. I relativi fondi dovranno
essere aggiuntivi rispetto a quelli previsti per i rinnovi contrattuali. Il
Governo valuterà, altresì, i possibili correttivi e le integrazioni del citato
d.d.l., per sostituire l’attuale previsione normativa – secondo cui la nuova
disciplina trova applicazione per i dirigenti non titolari di funzioni
dirigenziali generali, previa verifica dei risultati conseguiti – con una
facoltà di avvicendamento, sia nell’ambito di funzioni "di line" che
"di staff", con la conseguente applicazione delle procedure
contrattuali all’uopo previste.
5. In sede di discussione in Parlamento del collegato
ordinamentale, coerentemente con quanto affermato ai punti 3 e 4, il Governo
presenterà proposte, come richieste dalle OO.SS., finalizzate a ricondurre alla
contrattazione il rapporto di lavoro del personale dei Beni Culturali di cui
all’art. 33 della legge finanziaria 2002. Per quanto riguarda il trattamento
del personale infermieristico, il Governo ribadisce che tale ambito costituisce
applicazione del già richiamato principio contenuto nel citato art. 2, co. 2,
d.lgs. 165.
Per quanto concerne il personale dipendente degli Istituti di
ricovero e cura a carattere scientifico, il Governo si impegna a presentare
un’apposito emendamento soppressivo relativo all’A.C. n. 2122-bis, volto a
espungere dall’art.24, comma 1, lett. c, le parole "con contestuale
passaggio al rapporto di lavoro privato"
6. In relazione agli interventi normativi sulla razionalizzazione e
la riforma degli enti pubblici di cui all’art. 28 della legge finanziaria 2002,
tenendo conto dell’esigenza di perseguire gli obiettivi di stabilità e
crescita, di riduzione del complesso
della spesa di funzionamento delle amministrazioni pubbliche, di incremento
dell’efficienza e di miglioramento della qualità dei servizi, il Governo
riconosce l’importanza di valutare adeguatamente, fermo l’interesse della
generalità dei cittadini alle migliori e più economiche modalità di erogazione
dei servizi, anche gli interessi dei lavoratori dipendenti degli enti coinvolti
dai mutamenti in questione a salvaguardia dei livelli occupazionali. A tal fine
il Governo, preventivamente all’adozione dei relativi provvedimenti, attiverà entro
30 giorni un tavolo di permanente confronto con le OO.SS., finalizzato a
definire parametri di efficacia, di efficienza, di economicità e qualità delle prestazioni pubbliche, che in ogni caso
vanno garantite e le tipologie dei servizi da escludere. Parte integrante di
tale valutazione è l’impatto sulla domanda di servizi pubblici, nonché le
ricadute organizzative ed occupazionali sul personale.
Per quanto riguarda l’attuazione dell’art. 29 della finanziaria, il
tavolo permanente avrà ad oggetto l’esame dei criteri generali e attuativi
relativi alle conseguenti ricadute occupazionali.
Il Governo, tramite il Ministro per la Funzione Pubblica,
promuoverà accordi contrattuali per prevenire eventuali eccedenze di personale, individuando le condizioni
economico-normative necessarie alla soluzione di eventuali problemi
occupazionali.
7. In riferimento al processo di riforme in atto nella scuola, il
Governo, per il tramite del Ministro dell’istruzione, dell’università e della
ricerca, attiverà, altresì, un tavolo permanente di confronto sui seguenti
punti: organici, sia del personale docente che A.T.A.; piano pluriennale di
investimento; tutti gli aspetti di applicazione della riforma che hanno
ricadute sul personale e sull’organizzazione del lavoro.
8. In relazione agli interventi normativi relativi alla delega per
la riforma dell’organizzazione del Governo, nonché di enti pubblici, il Governo
si impegna ad attivare un tavolo di confronto con i sindacati per quanto
concerne i provvedimenti di attuazione aventi riflessi sull’organizzazione
delle strutture delle amministrazioni e
degli enti interessati ai processi di riordino, fusione o soppressione. Per
quanto riguarda le ricadute sul personale conseguenti a questi ultimi processi
di riordino si attivano le procedure di cui al punto 6.
9. Per quanto concerne la
materia previdenziale, il Governo, modificando in tale senso il contenuto
della delega e ferme restando le valutazioni più generali sui contenuti
manifestate dalle OO.SS., garantirà che, nel rispetto dei vincoli di finanza
pubblica ed in armonia con il settore privato, siano contestualmente estesi, nel rispetto della specificità
dei settori da valutare in un apposito tavolo tecnico, i seguenti criteri: lo smobilizzo del rateo annuale di TFR;
il superamento del divieto di cumulo.
10. In tema di controllo dei costi della contrattazione
integrativa, il Governo promuoverà, in relazione alla stesura dell’art. 40-bis,
comma 3, del d.lgs. 165/2001 (introdotto dall’art. 17 della legge finanziaria
2002) una soluzione modificativa, preferibilmente nell’ambito del d.d.l.
collegato ordinamentale, volta a contemperare il principio dell’autonomia del
contratto e, quindi, anche dei contratti integrativi con il principio, anch’esso indisponibile, della compatibilità dei contratti con i vincoli di bilancio dei quali
sono responsabili le singole amministrazioni.
11. Il Governo si impegna a rideterminare le risorse finanziarie per i rinnovi contrattuali e per gli adeguamenti
retributivi indicati dalla legge finanziaria per l’anno in corso, allo
scopo di attribuire incrementi
retributivi medi complessivi, di comparto, del 5,56%. Le risorse aggiuntive
dovranno in ogni caso essere prevalentemente destinate alla incentivazione
della produttività dei dipendenti.
12 l Governo si impegna ad avviare
immediatamente le trattative per il rinnovo del CCNL per il personale statale
contrattualizzato e degli accordi sindacali per il personale non
contrattualizzato relativi al quadriennio 2002-2005 definendo, con la massima
tempestività, i necessari atti di indirizzo all’ARAN, nei contenuti sia
economici che normativi, e promuovendo, per quanto di competenza e in armonia
con il presente protocollo, le corrispondenti iniziative dei comitati di
settore per il personale non statale e i necessari interventi per il personale
non contrattualizzato.
PROTOCOLLO AGGIUNTIVO
Per effetto della rideterminazione delle risorse contrattuali di
cui al protocollo del 4 febbraio 2002, si renderà possibile riconoscere al
personale contrattualizzato dei Ministeri un beneficio medio di 195.000 lorde
mensili.
Roma, 4 febbraio 2002