Questo sito è rimasto non aggiornato per un anno e mezzo.
I motivi sono stati diversi.
Il Coordinamento si è andato progressivamente decomponendo perchè tutti i suoi componenti distaccati all'ETI sono stati dichiarati in esubero ed allontanati dai posti di lavoro, verso altre amministrazioni o verso il fondo di sostegno al reddito anticamera della pensione. Le difficoltà di comunicazione, che già esistevano per le distanze esistenti tra i vari posti di lavoro, sono aumentate per i nuovi e diversi problemi che ciascuno ha dovuto esaminare ed affrontare nella nuova situazione.
Lo sforzo prodotto nella lotta contro avversari superiori in forze (non solo l'azienda, ma spesso anche i vertici dei sindacati concertativi e i loro lacchè locali) alla lunga produce una stanchezza fisiologica e una strisciante sfiducia nella possibilità di incidere veramente sui processi. Il Coordinamento e il consenso ottenuto tra i lavoratori (davvero straordinario, se si pensa alla trasversalità del movimento, che ha interessato lavoratori e delegati di tutte le sigle esistenti) infatti non sono riusciti ad impedire che il criminale progetto di ristrutturazione portasse gravi danni non solo ai lavoratori coinvolti, alle loro famiglie e alle economie di zone depresse, ma anche alle casse dello Stato che la propaganda dei sostenitori della privatizzazione diceva di voler riempire.
Tuttavia alcuni risultati parziali sono stati ottenuti (anche il solo ritardare un evento negativo può essere motivo di soddisfazione), i sindacati confederali stessi sono stati incalzati e costretti ad andare oltre quello che avrebbero concordato senza l'opposizione del Coordinamento, e la continua sorveglianza ed informazione hanno spesso impedito azioni ancora peggiori. Molti lavoratori hanno inoltre conseguito con la lotta la consapevolezza del proprio stato e del proprio ruolo all'interno di questo sistema economico, hanno imparato ad usare gli strumenti a loro disposizione ed hanno esportato le loro conoscenze nei nuovi luoghi di lavoro costituendo nuovi addensamenti.
Ma la guerra non è finita.
Chi è rimasto, privato del sostegno degli elementi sindacalmente più attivi, ha dovuto subire il peggioramento delle condizioni di lavoro, pesanti aumenti di produttività, spesso ottenuti a scapito della sicurezza, e un clima da inquisizione verso ogni forma di dissenso. Chi è stato ricollocato, disseminato letteralmente in una galassia di nuove sedi, dopo decenni di lodevole servizio ha dovuto ricominciare daccapo in attività del tutto nuove senza la formazione che era stata promessa, nella diffidenza di molti dei nuovi colleghi per i quali i diritti ottenuti con la lotta sono sembrati assurdi privilegi. Chi è stato iscritto al "fondo per il sostegno del reddito" ha potuto scoprire sulla propria pelle altre fregature occulte, che si sono aggiunte a quelle già evidenti e denunciate a suo tempo dal Coordinamento.
Di qui la necessità, più che la scelta, di riprendere la lotta sotto altre forme e in altri luoghi, ma con ancora il vecchio, generalizzato e sempre valido obiettivo di difendere i lavoratori da tutte le aggressioni continuamente messe in atto dalle imprese (sia pubbliche che private; la differenza oggi è poca e diventa sempre più sottile), dal governo, e dai sindacati concertativi che sono diventati essi stessi, di fatto, un incrocio tra istituzioni dello Stato e imprese economiche.
Si va quindi ricostituendo un nucleo di lavoratori che per ora manterrà, anche per ragioni storiche e di identificazione, il nome del Coordinamento, magari inserendovi un "ex" o "già", come si fa per i pensionati, o meglio, in questo caso, per i veterani di tante battaglie.
Le possibili linee di azione identificabili ad oggi sono le seguenti:
- diffusione delle informazioni e di documenti tra i vari posti di lavoro, vecchi e nuovi;
- proposizione di dibattiti sulle questioni di interesse specifico di una categoria o più generali del mondo del lavoro;
- coordinamento di iniziative di lotta tra lavoratori (ed ex-lavoratori) interessati da un medesimo problema.
Come sempre in passato, nella breve storia di questo Coordinamento, l'orientamento sarà trasversale alle organizzazioni sindacali, verso una sempre maggiore partecipazione diretta dei lavoratori, iscritti e non iscritti, alle azioni di lotta e alla determinazione delle decisioni da adottare, nella consapevolezza che solo con la lotta possono ottenersi, o anche solo mantenersi (di fronte ai continui attacchi, questo oggi già sarebbe un successo), i nostri diritti di lavoratori e di cittadini.
Solo la lotta paga.