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A tutti i lavoratori e
delegati RSU del Monopolio che lavorano distaccati all’ETI S.p.A. ;
a tutti i lavoratori
“nuovi assunti ETI”;
e, per conoscenza, ai
lavoratori e delegati RSU di ATI, Filtrati e AAMS;
a tutte le rispettive
OO.SS. locali e nazionali.
SCIOPERO NAZIONALE DI TUTTI
I LAVORATORI DISTACCATI ETI, DI TUTTE LE
SEDI, A
PRESCINDERE DALLA SIGLA SINDACALE VENERDÌ 12 OTTOBRE - INTERA GIORNATA DI LAVORO - per mantenere lo status
giuridico di pubblico dipendente; - per contrastare l’arroganza
di ETI che da mesi sta tentando di introdurre inammissibili peggioramenti delle condizioni di lavoro nelle fabbriche, nei
depositi e negli uffici
NO AL CONTRATTO PRIVATO
NO AL TENTATIVO DEI SINDACATI DI SOSPENDERE LE ELEZIONI DELLE RSU DI
NOVEMBRE PER ETI
§
Manteniamo lo status giuridico di pubblico dipendente come
lavoratori dell’AAMS che oggi sono distaccati ad ETI S.p.A.;
§
Contrastiamo l’arroganza di ETI che da mesi tenta di
introdurre inammissibili peggioramenti delle condizioni di lavoro nelle
fabbriche, nei depositi e negli uffici.
I
vertici sindacali confederali dei monopoli sono
stati costretti fino a oggi a sospendere la firma al nuovo contratto,
nonostante avessero stabilito di chiudere a qualunque costo al massimo entro la
fine di luglio scorso. Questo è avvenuto
esclusivamente per due motivi:
1) il contratto privato voluto dai confederali
è stato respinto in blocco dalle assemblee tenute nei mesi di marzo e aprile di
quest’anno;
2) la riuscita dei 2 scioperi nazionali indetti
da questo coordinamento, nei giorni del 30 maggio (1 ora ) e 29 giugno (tre
ore), è andata al di là di ogni
aspettativa, malgrado i tentativi di boicottaggio messi in atto da
E.T.I. S.p.A. (normale), ma anche dai vertici nazionali di CGIL, CISL e UIL
di categoria (vergognoso).
Ora CGIL, CISL e UIL sono
tornati alla carica e
vogliono far passare questo contratto privato a tutti i costi. Evidentemente
Vicentini e soci devono avere pensato che i tre mesi trascorsi dall’ultimo
sciopero sarebbero stati sufficienti per far sbollire la rabbia dei lavoratori.
Di nuovo sono tornati a dirci che bisogna per forza entrare in un contratto
privato.
Ma dopo il NO incassato nelle assemblee non potevano far
finta di niente. Ecco allora che da meno di un mese è iniziata a circolare una
versione ritoccata della cosiddetta piattaforma dei confederali. Si tratta di
ritocchi di facciata, che non possono cambiare la sostanza: passare da un
contratto pubblico a uno privato non può che essere una enorme e completa
fregatura. Nel tentativo di indorare la
pillola i confederali ricorrono a dei veri e propri trucchi: per esempio nella
nuova versione spunta fuori una richiesta di aumento di 330.000 lire della paga
base, richiesta che i confederali
stanno sbandierando ai quattro venti. Peccato che questo aumento non è reale:
infatti leggendo attentamente la piattaforma si capisce che le 330.000 lire
richieste sulla paga base vanno a compensare la perdita di altre voci, e che lo
stipendio totale resta invariato.
Ma a parte la presa per il
culo del finto aumento di 330.000 lire, c’è un’altra novità: i confederali hanno tolto dalla nuova
piattaforma la loro proposta di regalare all’ETI ben 4 dei nostri giorni di
ferie (il che non esclude il pericolo che, fatto uscire dalla porta, non facciano
rientrare questo regalo dalla finestra, nel corso della loro trattativa, magari
dietro qualche migliaia di lire di compenso!). Che tutti i colleghi tengano
bene a mente che i confederali sono
stati costretti a fare questo solo grazie ai NO espressi dai lavoratori
nelle assemblee di marzo e di aprile e alla imprevista riuscita dei nostri 2
scioperi nazionali!
Ora stanno facendo un giro di
assemblee per avere un
mandato (non importa come ottenuto) con il quale possano firmare il passaggio
al contratto privato salvando un minimo
la faccia. Al di là del clima allucinante in cui si svolgono, un clima di
pressioni, intimidazioni e forzature, queste assemblee sono fatte senza uno
straccio di regola: non si vota in tutte le sedi che rimangono aperte, ma solo
in alcune, scelte da loro; in alcune sedi fanno votare per alzata di mano, in
altre tramite scheda e urna. Nei depositi non si vota né in un modo né
nell’altro: troppa fatica o troppa paura di incassare un NO dai futuri
dipendenti di ETINERA ?
Le pressioni dei confederali
per votare a tutti costi il contratto sono la dimostrazione migliore che il
contratto privato non è inevitabile.
Per salvare la faccia ai confederali è necessario ottenere - a qualunque costo
– un mandato generale che gli permetta di
dire che sono stati i lavoratori ad accettare di passare nel contratto privato!
La posta in gioco è alta: si tratta di perdere o meno lo status di
dipendenti pubblici. A questo punto tutti i colpi sono validi. Ed infatti è
addirittura successo che ETI – nella MT di Cava dei Tirreni - ha proibito di
tenere un assemblea ai delegati RSU contrari al contratto. Hanno proibito di
tenere una assemblea richiesta in modo regolare, per evitare che i lavoratori
potessero discutere del contratto il giorno prima delle votazioni ! Di questa
piattaforma non si può parlare, bisogna ingoiarla e basta! Questo, per chi non
l’avesse ancora capito, è una ulteriore dimostrazione di un fatto ovvio: è l’ETI e solo l’ETI a guadagnarci se
riesce a farci passare tutti al contratto privato; e su ci guadagna lui, state
sicuri che ci perdiamo noi.
Sulla questione dei
lavoratori nuovi assunti ETI,
dietro cui si sono nascosti i confederali per sostenere la necessità di passare
al contratto privato, bisogna fare
chiarezza:
1)
l’assunzione
di nuove unità (di cui ETI aveva comunque bisogno, dal momento che non li ha
assunti per beneficenza) coi più svariati tipi di contratto precario, e a
condizioni di lavoro nettamente inferiori a quelle del personale ex Monopoli,
anziché attraverso il contratto vigente (pubblico) è avvenuta esattamente
grazie alla vergognosa politica sul lavoro flessibile potata avanti dai
confederali. Finora dunque, per venire incontro ai porci comodi di ETI S.p.A. i
confederali hanno ritenuto possibile che i nuovi assunti venisse applicato un
contratto diverso da quello vigente.
2)
Guarda caso
proprio oggi invece, questi signori si ricordano che avere due contratti
diversi non è una cosa bella ! E allora cosa fanno? Chiedono di inquadrare
tutti in un contratto peggiore rispetto a quello attuale! Per equità! Che sia
una scusa è reso ancora più evidente dal fatto che – per tanto fare un esempio
–la proposta dei confederali prevede una differenza tra vecchi e nuovi assunti
di ben 9 giorni di ferie. Alla faccia della parità di trattamento!
3)
A questi
colleghi ribadiamo il nostro appoggio e la nostra convinzione che hanno diritto
di lavorare alle nostre stesse condizioni. E’ vergognoso che i confederali oggi
si nascondano dietro di loro usandoli come scusa. O accettano di inquadrarli -
al pari di tutti gli altri e con gli stessi diritti, come è giusto e come
questo coordinamento ha più volte richiesto – nel contratto vigente, il
contratto pubblico, che è quello migliore, oppure, sempre se questi lavoratori
sono d’accordo, applichino solo a loro il nuovo contratto.
4)
In ogni caso
sono state vergognose le pressioni esercitate su di loro per farli schierare a
favore del contratto privato.
E’
falso dire che è inevitabile passare ad un contratto privato:
Tutta l’operazione con cui ci hanno
distaccati ad ETI è illegittima, e su questo il coordinamento ha promosso
in tutta Italia l’ormai famoso ricorso legale (che ha visto una ondata di
adesioni!); ma i confederali fanno finta di non saperlo, ed insistono a dire
che il passaggio al privato è inevitabile. Non esiste nessun motivo per cui
i lavoratori distaccati ETI non possano continuare a lavorare per ETI in
posizione di distacco, conservando l’attuale contratto pubblico, e lo
status di pubblici dipendenti, visto che - per i porci comodi di ETI – questo è
stato ritenuto possibile da tutti (sindacati compresi) fino ad ora. Denunciamo le
vergognose bugie dei confederali a proposito dei cosiddetti pericoli della
vacanza contrattuale. Come era ovvio, e come è confermato dal parere legale
dello studio legale che coordina i ricorsi per il coordinamento – parere che
alleghiamo a questo comunicato - a tutti i lavoratori provenienti dal
Monopolio e distaccati ad ETI si
continuerà ad applicare l’attuale contratto pubblico delle Aziende Autonome,
con relativi rinnovi, finché non verrà
espressamente concordato e firmato un nuovo contratto. Dunque l’unico effetto che ha la non firma del contratto alimentaristi,
è quello di farci rimanere tutti inquadrati nell’attuale contratto aziende, e
non quello di rimanere senza contratto.
Infine
dobbiamo denunciare:
1)
L’inaffidabilità
della posizione della CISL nazionale, che nei fatti si allinea a CGIL e UIL a
favore del contratto privato, ma non rinuncia a recitare la parte del sindacato
“critico”. E’ ambiguo infatti che da un lato denunci nei suoi comunicati il
fallimento della ristrutturazione e l’inaffidabilità dell’ETI (sia dal punto di
vista del mercato sia delle relazioni sindacali); e dall’altro, nonostante
questo, cerchi di di spingerci a tutti i costi nel contratto privato;
2)
le posizioni di quelle organizzazioni
sindacali non confederali (CSA ed RdB)
che, pur essendo rappresentative nel comparto, e quindi chiamate alle
trattative nazionali, stanno alla finestra a guardare, senza prendere alcuna
posizione su una questione di così enorme importanza per tutta la categoria.
3) Che il 3 ottobre
scorso, tutte e cinque le OO.SS. ammesse al tavolo nazionale per i Monopoli
(CGIL, CISL, UIL, CSA e RdB) hanno firmato un accordo con l’AAMS in cui
decidono - appositamente e solo per i posti di lavoro di ETI – di non
tenere le elezioni RSU previste per i giorni del 19, 20 e 21 del prossimo
novembre. Questo accordo è stato firmato in segreto, tant’è che in quasi
tutti i posti di lavoro ETI i lavoratori e i delegati RSU uscenti che
vogliono candidarsi stanno presentando all’ETI i documenti per le elezioni.
L’azienda, per ora, continua ad accettare le liste. Con un accordo truffa
tentano di sospendere le elezioni delle RSU… in attesa di passare al
contratto privato. E’ evidente che in questa fase delicata i confederali
vogliono togliere di mezzo le RSU, per accentrare tutta la trattativa nelle
loro mani. Inoltre se si andrà a votare dopo il nuovo contratto privato,
2/3 dei delegati saranno scelti dagli elettori ma 1/3 andrà di diritto a
CGIL, CISL E UIL, indipendentemente dal voto. Infine è chiaro che i
confederali, dopo le contestazioni di questi mesi, hanno paura di
affrontare le elezioni immediatamente, hanno paura del voto dei lavoratori.
QUESTO ACCORDO È ILLEGITTIMO, E LE ELEZIONI
PER IL RINNOVO RSU VANNO TENUTE ANCHE NEI POSTI DI LAVORO DI ETI. INVITIAMO
PERTANTO TUTTI I COLLEGHI A CONTINUARE A PRESENTARE LE LISTE ANCHE NEI
POSTI DI LAVORO DI ETI.
ATTENZIONE: CON LA VENDITA
DI ATICARTA, LO SCORPORO DELLA DISTRIBUZIONE CON LA NUOVA SOCIETA’ ETINERA
S.p.A., DIVENTA SEMPRE PIU’ CHIARO CHE PER ETI SI PROFILA LA FINE DELLO SPEZZATINO!
PER QUESTI MOTIVI E’ ANCORA PIU’ GARANZIA IRRINUNCIABILE MANTENERE LO STATUS DI
DIPENDENTE PUBBLICO !
INVITIAMO QUINDI TUTTI I LAVORATORI, DI QUALUNQUE SIGLA
SINDACALE:
1) A
RESPINGERE CON FORZA QUESTA PIATTAFORMA CONTRATTUALE IN ASSEMBLEA;
2) A
FIRMARE, FAR FIRMARE A TUTTI I COLLEGHI E FARE PERVENIRE AL COORDINAMENTO UNA
DICHIARAZIONE SCRITTA IN CUI QUESTA PIATTAFORMA VIENE RESPINTA;
3)
A FIRMARE E FAR FIRMARE A TUTTI I COLLEGHI
L’ALLEGATO DOCUMENTO CHE – IN CASO DI FIRMA DEL CONTRATTO ALIMENTARISTI – NE
DISCONOSCE LA VALIDITÀ E CHIEDE L’APPLICAZIONE – COME PREVEDE LA LEGGE, E IL
DECRETO 283 IN SPECIFICO – DEL CONTRATTO PIÙ FAVOREVOLE, QUELLO PUBBLICO;
E, A SOSTEGNO DI QUESTA VERTENZA,
INVITIAMO TUTTI I LAVORATORI AD ADERIRE ALLO SCIOPERO DEL 12
OTTOBRE!
I DIRITTI ACQUISITI NON SI TOCCANO: CON LO SCIOPERO DICIAMO NO ALLA TRUFFA DEL CONTRATTO PRIVATO
!
Come
per le altre volte, questo sciopero e’ stato deciso e indetto dai delegati RSU
dei singoli posti di lavoro; è comunque valido per tutte le sedi ETI grazie
alla proclamazione dell'organizzazione SLAI Cobas che ha accettato di coprire
questo sciopero a livello nazionale. I lavoratori di tutte le sedi ETI possono
quindi aderire allo sciopero senza dover comunicare nulla alla propria
direzione.
Coordinamento lavoratori e delegati RSU di AAMS, ETI, ATI e Filtrati
Giovanni La Spada e Giovanni Lovise (RSU MT Rovereto); Maria Carmela Salsano e Alfonso Adinolfi (RSU MT Cava de' Tirreni); Valentina De Cinti, Martino Mazzara, Domenico Pieroni e Concetto Vincenti (RSU Dep. Firenze); Daniele Pati, Pino Maruccia, Vincenzo Liaci e Vincenzo Miglietta (RSA MT Lecce); Giovanni Landi, Luciana Marchi e Sergio Zoccoletto (RSU Dep. Bologna); Patrizia Boldreghini, Sandro Carletti e Franco Dottori (RSU Dep. Ancona); Rosaria Moroni (RSU Dep. Brescia) Giuliana Belfiori ed altri lavoratori della MT di Chiaravalle; Luisa Pancani (RSA MT Lucca); Salvatore Ballarino della Salina di Margherita di Savoia; Concetto Canzoneri (RSU DG e Uffici centrali ETI Roma); Roberto Magrelli (RSA CRTS Roma); Antonio Mirante (RSU IC Roma).
Sito internet:
http://www.lav-aams-eti-ati-filtrati.org
E–mail:
ascatol@tin.it e coordinamento@lav-aams-eti-ati-filtrati.org
Fax:
1782253026 (senza prefisso) - Tel: 347-1207827 (Alessandro Scatolini);
347-8710881; 339-7936407