L’ETI S.p.A. e CGIL CISL UIL d’accordo nel ridurre illegalmente al silenzio i delegati delle RdB e del Coordinamento

Le RdB hanno indetto una serie di assemblee nei posti di lavoro ETI per illustrare i motivi per cui sia le RdB che il Coordinamento lavoratori e delegati RSU di AAMS-ETI hanno deciso di opporsi alla firma del nuovo contratto collettivo di lavoro ETI e ai successivi trasferimenti che porteranno definitivamente nei ruoli dell’ETI S.p.A. i lavoratori dell’AAMS, che oggi sono ancora pubblici ed inseriti nel ruolo del Ministero delle Finanze.

Però dopo appena 3 assemblee, regolarmente indette e tenute a Cava de’ Tirreni, a Firenze e a Lucca, visto il successo ottenuto tra i lavoratori e la tensione generata dalla diffusione delle informazioni che l’ETI S.p.A. e CGIl CISL UIL avevano tenuto abilmente nascoste, oggi l’ETI e la triplice confederale hanno deciso di giocare il tutto per tutto, aggiungendo illegittimità a illegittimità, e negando alla RdB il diritto di assemblea e di parola nelle manifatture e nei depositi!

Dapprima CGIL CISL e UIL della MT di Bologna hanno indetto un’ora di assemblea in sciopero (nonostante non fosse a inizio o fine turno) proprio in concomitanza dell’ora di assemblea indetta dalla RdB. Poi il Direttore della Manifattura di Chiaravalle con una sua comunicazione ha cercato di posticipare illegittimamente la data dell'assemblea indetta per l'11 aprile 2002. Di fronte alla determinazione delle RdB e del Coordinamento di tenere comunque le assemblee, è intervenuta direttamente l’ETI S.p.A., che con due fax ha negato nella tarda serata della vigilia le assemblee già indette a Chiaravalle, Lecce e Bologna, contestando proprio il diritto di assemblea alle RdB, nonostante sia rappresentativa non solo nel comparto Aziende Autonome dello Stato, di cui fanno parte i Monopoli, ma anche in tutti gli altri comparti del pubblico impiego, incluso il comparto Ministeri, e quindi anche nel Ministero delle Finanze nei cui ruoli si trovano ancora oggi i lavoratori provenienti dall’AAMS.

Nell’impossibilità di entrare nei luoghi di lavoro, le RdB e il Coordinamento invitano i lavoratori a leggere con attenzione il testo dell’ipotesi di nuovo CCNL di ETI S.p.A., siglata da CGIL CISL e UIL, con a fronte il commento redatto a cura delle RdB e del Coordinamento, a farne altre copie e a farlo circolare il più possibile nei luoghi di lavoro ETI.

Sia le RdB che il Coordinamento ritengono che non è affatto necessario che i lavoratori AAMS distaccati all'ETI abbiano un nuovo CCNL: possono benissimo continuare (come hanno fatto per ben due anni, dal 20/7/2000, con l'ETI già S.p.A.) a conservare il loro status di pubblici dipendenti e rimanere nel ruolo delle Finanze in posizione di distacco, mantenendo il contratto del comparto Aziende autonome con i suoi futuri aumenti, come quelli già erogati in occasione degli ultimi due rinnovi, intervenuti già dopo il decreto di distacco (Decreto Cutrupi del 5/2/1999). Infatti il parere legale che afferma ciò, rilasciato dallo studio di Roma che segue i ricorsi avviati in tutta Italia, diffuso da tempo e ormai noto a tutti, non è stato mai smentito da alcuno.

Nel merito di questo CCNL, vi sono poi tutta una serie di evidenti peggioramenti (ved. commento), mentre perfino gli importi falsamente indicati dai confederali come aumenti (le famose 310.000 lire di cui parla il loro volantino) non sono nuovi importi, ma solo la ridistribuzione delle vecchie somme su nuove voci: ALLA FINE DELL'ANNO, LA RETRIBUZIONE COMPLESSIVA RIMARRA' INVARIATA!

Per respingere il CCNL ETI, bisogna chiedere con forza in assemblea di votare a scrutinio segreto per tutelare i lavoratori dalle rappresaglie dell’ETI e liberarli dai ricatti di CGIL CISL e UIL (infatti a Rovereto e Lecce, dove nella passata tornata si è votato così, il CCNL è stato sonoramente respinto), e comunque sottoscrivere nel maggior numero di lavoratori possibile la diffida, da inviare alle OO.SS. firmatarie e, in copia, al delegato designato a raccoglierle (Giovanni La Spada, della M.T. di Rovereto, fax 0464-486555, e-mail glas@virgilio.it ).

Coloro che si dicessero invece entusiasti del nuovo CCNL privato possono essere invitati pubblicamente a sottoscrivere l'altro testo, che li impegna a rimanere all'ETI e a lasciare precedenza in caso di esuberi a coloro che tale CCNL non vogliono assolutamente. Non è raro, infatti, vedere i più accesi sostenitori del "privato è bello" essere i primi a lasciare la barca che affonda... Tale lettera chiaramente provocatoria finora non è stata sottoscritta da nessuno di questi "coraggiosi"...

La RdB agirà legalmente nei confronti dell’ETI per questo suo ennesimo abuso, e si attiverà per informare comunque i lavoratori, con la collaborazione del Coordinamento, anche tenendo assemblee fuori dai luoghi di lavoro, nelle immediate vicinanze, subito prima o dopo ciascun turno di lavoro.


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