Nonostante l'opposizione pressochè unanime dei lavoratori, le OO.SS. confederali si apprestano a dare il loro benestare alla vendita del'E.T.I. S.p.A. decisa dal Governo e al trasferimento forzato dei lavoratori direttamente dal ruolo del Ministero delle Finanze al ruolo della società, passaggio non previsto dal decreto legislativo.
In data 16/5/2001 è stato firmato dall'ETI S.p.A. e da tutte e tre le OO.SS. confederali un protocollo di intesa in tal senso. Il CSA ha abbandonato la riunione (forse voleva imitare la CISL, che però è prontamente rientrata lasciandolo solo fuori dal tavolo...).
Con un appello ai lavoratori e ai delegati RSU di tutti i posti di lavoro coinvolti, è stata convocata un'assemblea nazionale a Roma. I delegati intervenuti hanno deciso di intraprendere a breve su tutto il territorio nazionale una serie di azioni di lotta, che inizieranno già alla fine di maggio 2001, per pretendere non solo dalla controparte ma anche dalle OO.SS. confederali il rispetto della volontà dei lavoratori, chiaramente contrari alla perdita dello stato giuridico e al nuovo CCNL privato che sarà fin da subito peggiorativo delle attuali condizioni nonostante l'apposita norma "lubrificante" introdotta nel decreto legislativo (art. 4 comma 8).